Plasma Freddo
Il Plasma freddo è un trattamento finalizzato alla biorigenerazione e la biostimolazione della pelle.
Si tratta di una nuova tecnologia che permette, senza disagio e senza invasività, di asportare gradualmente la parte più superficiale della pelle che ha subito di più i fenomeni di usura legati all’esposizione alla luce, al freddo, a inquinanti atmosferici e ad altri agenti lesivi.
In questo modo migliorano notevolmente macchie, microcicatrici da acne, rughe sottili, e si recupera la normale vascolarizzazione della pelle che conferisce luminosità e freschezza.
Bastano poche sedute settimanali (4 – 8) per avere un miglioramento notevole della pelle.
Nello stesso trattamento viene applicata una forma di energia, la diatermia capacitiva a 4 MHz, che permette di far contrarre le fibre collagene del derma, conferendo tono e rassodamento, per contrastare i cedimenti dovuti alla forza di gravità.
Inoltre questa fase, molto gradevole e completamente priva di effetti collaterali, impiega anche il rexonage, una applicazione usata da anni, che stimola direttamente le cellule staminali adulte.
La sinergia di queste metodiche permette di ottenere un ringiovanimento vero, stabile e che migliora con il tempo, in quanto potenzia i processi biologici riparativi, senza iniezioni di sostanze o altri interventi esterni.
Approfondimento
Questo rivoluzionario procedimento consiste nel creare dei microfori di profondità, diametro e numero variabili, come con il laser frazionale, ma a una temperatura di circa 45°C,. Questo permette di effettuare interventi senza anestesia, anche in estate, senza arrossamenti e assolutamente non invasivi.
La percentuale di superficie interessata dai microfori è minima, e questo permette di avere la maggior parte della pelle integra, tale da costituire una riserva per la veloce riparazione dei microfori, con distensione del tessuto e aumento del tono.
Approfondimento
Il plasma freddo è il quarto stato della materia, generato da una tensione che agendo tra l’elettrodo e la pelle, ionizza l’ossigeno dell’aria formando ozono, il più potente ossidante che esiste. Aumentando la tensione, ionizza l’azoto formando NO (ossido nitrico). Il plasma freddo che si forma non ha agitazione termica, perché non c’è movimento di ioni come nella diatermia, ma solo di elettroni.
Questa forma di energia, agendo su vari parametri, può essere usata come il laser frazionale per creare deimicrofori di profondità, diametro e numero di ripetizioni variabili. Agendo su questi parametri possiamo ricreare l’effetto del laser frazionale, ma a 45° C anziché a 170-200°C. Questo permette di effettuare interventi senza anestesia, anche in estate, senza arrossamenti e assolutamente non invasivi.
La percentuale di superficie interessata dai microfori è minima, e questo permette di avere la maggior parte della pelle integra, tale da costituire una riserva per la veloce riparazione dei microfori, con distensione del tessuto e aumento del tono.
Da frazionale a resurfacing
Variando il diametro del microforo, si può interessare una maggiore percentuale dellasuperficie trattata, passando delleffettofrazionalefino al resurfacing, che permette di asportare uno strato molto superficiale dell’epidermide. Con questo metodo si possono trattare molto efficacemente le cicatrici da acne, le microrughe, e altri inestetismi caratterizzati da irregolarità di superficie. In questo modo è una valida alternativa ai peelings e alla dermoabrasione.
Sterilità dei microfori
Inoltre, a differenza del needling e di altri metodi che superano la barriera cutanea, essendo di per sé il plasma freddo un metodo di disinfezione, i microfori sono sterili, senza quindi il pericolo di portare in profondità i batteri normalmente presenti sulle superficie cutanea. Data la temperatura di azione a 45° C, inoltre, non si ha nemmeno arrossamento né alcun tipo di fastidio.
Da frazionale a peeling elettronico
Variando la frequenza di ripetizione (numero di scariche/sec), si può passare dall’effetto frazionale (freq.=100), ad un peeling medio (freq=800), ad un peeling superficiale (freq=3200), per scissione dei legami tra le cellule dello strato corneo, e conseguente desquamazione della parte più usurata. In questo modo con passaggi successivi può essere ridotta anche l’evidenza delle macchie, fino a cancellarle, e conferire più luminosità alla pelle.
Profondità dei microfori
Variando la potenza invece si aumenta la profondità dei microfori, interessando l’epidermide per uno spessore maggiore. Questo permette dipotenziare l’azione subablativa, che, pur molto meno invasiva del laser frazionale, consente, se ripetuta nel tempo, di avere risultati sovrapponibili.
Superamento della barriera cutanea
La presenza dei microfori, che prima di riparare restano presenti per quasi una settimana, permette a sostanze applicate come cosmeceutici, meglio ancora se in nanotecnologia, di superare la barriera cutanea senza metodiche più invasive (iniezioni, dermoelettroporazione, ionoforesi, ecc).
Scegliendo il principio attivo idoneo (depigmentante, ac. Ialuronico, vitamine, ecc), possiamo così sinergizzare l’azione di stimolo biologico alla riparazione con lo stimolo chimico adeguato allo scopo prefissato.
Molto utile questa combinazione nel trattamento di macchie, nel ringiovanimento, nella biorivitalizzazione non iniettiva, e in vari altri casi)
Disinfezione
Inoltre il plasma freddo è da tempo approvato dalla FDA per la disinfezione, in quanto molti dei suoi componenti, tra cui gli UV, fotoni, elettroni e altri, superano anche le pareti batteriche, le capsule virali e di qualsiasi altro microorganismo patogeno (funghi, ecc).
Il suo uso può essere indicato nella terapia dell’acne (sia per effetto peeling sullo strato corneo, sia per l’azione disinfettante sulle pustole acneiche), nella detersione delle ulcere (diabete, ulcere da stasi venosa, ecc), e in futuro in odontoiatria per la bonifica delle carie dentali).
Rassodamento e tonificazione
Altro effetto è quello distimolare i fibroblasti a produrre collagene ed elastina per riparare i microfori. Usando sostanze come l’acido boswelico in crema (che penetra nei microfori), si va a stimolare la formazione i fibre elastiche, in modo da far riacquistare al tessuto l’elasticità e le caratteristiche di un tessuto più giovane.
Sinergia con la diatermia capacitiva termostatata
Al plasma freddo viene fatto seguire un trattamento con una diatermia capacitiva ad alta frequenza ( 4, 6,78 MHz e oltre), che ha azione molto superficiale, e causa contrazione delle fibre collagene favorendo il rassodamento di zone sottoposte a cedimenti gravitazionali. Particolarmente efficace questo trattamento in sinergia con il plasma freddo nel collo, nelle braccia, interno cosce, nelle palpebre, e in ogni altra parte del corpo in cui si cerchi una azione di riaccollamento della pelle al sottocutaneo.
Questa azione è termostatata a 45° C, perché fino a questa temperatura viene stimolata la produzione delle HSP (Heat shock proteins), proteine riparatrici, e collagene di tipo reticolare, comunque riparativo.
A temperature superiori, ottenibili con le radiofrequenze, invece, si avvia il processo dell’infiammazione e viene prodotto collagene fibrotico con effetto sì rassodante, ma a scapito della vitalità del tessuto,per l’azione del calore di degradazione delle proteine sia della struttura dei tessuti che del dna delle cellule staminali adulte.
Azione rassodante per contrazione delle fibre collagene dei setti del sottocutaneo, e riduzione delle irregolarità di superficie
Punto fondamentale quindi di questa terapia con la diatermia è la temperatura (inferiore a 45°C), e l’impedenza del tessuto. Infatti nell’apparecchiatura è integrato anche un sensore di impedenza che permette di adattarsi ogni secondo alle esigenze della parte trattata. In questo modo il trattamento è estremamente personalizzato.
La diatermia viene applicata mediante un manipolo di forma circolare, che permette di effettuare anche un drenaggio molto efficace, e di seguire dei vettori antigravitazionali secondo dei modelli matematici (spirali di Fibonacci), tali per cui si ottiene con il ripetere dei trattamenti un lifting progressivo.
Questo naturalmente in base alla formazione e all’esperienza del medico operatore, da cui dipende l’applicazione dei protocolli e la personalizzazione dell’intervento.
I protocolli, a seconda delle indicazioni, prevedono di solito una intervento settimanale, ripetuto da 8 a 10- 12 volte a seconda dell’età, del fototipo e dello stato della pelle, per poi passare ad un mantenimento mensile, di solito a richiesta del paziente.
Ogni seduta consiste di circa 8-10 minuti della prima parte di plasma freddo frazionato, seguita da circa 5 min di peeling elettronico, e infine circa 25-30 min di diatermia capacitiva.
Durante questa ultima fase ogni tanto si effettua uno scrub con garza fine per rimuovere le pelli morte sollevate dal peeling che si impastano con la crema usata per far scorrere il manipolo.
Questo porta ad avere una superficie cutanea molto levigata, più rosea, sensibile, e con grande luminosità.
Il ripetersi dei trattamenti favorisce l’eliminazione progressiva di macchie, microcicatrici, rughe superficiali, colorito giallo grigiastro tipico dei fumatori, riduce il codice a barre del labbro superiore, drena e rassoda le borse delle palpebre inferiori, tonifica il collo, rassoda i contorni del volto riducendo i cedimenti delle guance.
Grande efficacia di questa metodica anche nelle smagliature (come il laser frazionale), sia in quelle rosse recenti, che in quelle bianche atrofiche di più lunga data. Queste ultime si restringono, ma soprattutto si ricolorano, per ricolonizzazione dei melanociti delle zone in cui c’è frattura del derma, che diventavano più evidenti con l’abbronzatura.
Altra applicazione possibile è la biostimolazione del cuoio capelluto, e altre attualmente in perfezionamento dei protocolli.
Il plasma freddo, sia nella applicazione frazionata che come peeling elettronico, associato alla diatermia con le caratteristiche sopra descritte, si propone come trattamento non invasivo d’eccellenza, alternativa a metodiche sinora ben più invasive, che risponde all’esigenza delle/dei pazienti ad una sempre minore aggressività pur conservando una grande efficacia delle terapie praticate.
Risponde altresì anche ad una educazione alla prevenzione, oltre che alla terapia, in perfetta linea con gli scopi della medicina estetica fisiologica: recuperare e mantenere il benessere senza intervenire drasticamente, senza isolamento sociale postintervento, e praticabile su chiunque, a qualsiasi età e in qualsiasi momento dell’anno. Inoltre non richiede materiali di consumo, né iniettivi.
Naturalmente vanno consigliati cosmeceutici adeguati per il trattamento domiciliare, ma la cosa più importante è comunque un mantenimento a lungo termine. Il risultato è progressivo e stabile, anzi, il miglioramento è tanto più evidente quanto più passa il tempo.
fonte:http://danilourbani.it/medicina-estetica/plasma-freddo/